TORO

La costellazione del Toro
La costellazione del Toro prossima al tramonto.
Di Till Credner - Opera propria, AlltheSky.com,
CC BY-SA 3.0, wikimedia
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Mappa della costellazione del Toro.
CC BY-SA 3.0, wikimedia

E' una delle costellazioni più belle del cielo anche solo per la presenza al suo interno dell'ammasso delle Pleiadi, il più luminoso di tutta la volta celeste. E' anche una costellazione dello zodiaco facilmente riconoscibile, in cui la disposizione delle stelle e il disegno mitologico corrispondono in modo quasi perfetto.

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Illustrazione invertita del Toro ad opera di Johannes Hevelius.
Di Johannes Hevelius - Scanned by: Torsten Bronger 2003 April 4 - Atlas Coelestis.
Johannes Hevelius drew the constellation in Uranographia, his celestial catalogue in 1690.
Source: sourceforge.net,
Pubblico dominio, wikimedia

Le stelle del Toro dovrebbero raffigurare una delle più celebri trasformazioni di Zeus: il re degli dei si sarebbe infatti trasformato in un toro bianco per sedurre Europa, una principessa Fenicia, ma per alcuni storici si tratterebbe del Minotauro, nato dall'unione di Pasifae, moglie di Minosse con un toro donato da Poseidone al marito. Il Minotauro venne rinchiuso nel labirinto del palazzo di Cnosso a Creta ed ucciso da Teseo..

Aldebaran: la stella alfa del toro è una gigante arancione, che sta quindi entrando nella fase finale della sue evoluzione. E' 500 volte più luminosa del sole e dista circa 66 anni luce da noi, e per questo motivo brilla come la 14a stella del cielo per luminosità apparente. Trovandosi in prossimità dell'eclittica è la stella più luminosa del cielo che può essere occultata dalla Luna.

Elnath: la stella beta rappresenta il corno settentrionale del Toro, in passato collegata con la costellazione dell'Auriga, di cui rappresentava una delle due stelle della base del pentagono, un asterismo noto fin dall'antichità. E' una stella che sta per entrare nelle fasi finali della sua evoluzione: ancora di colore azzurro, presto si trasformerà in una gigante rossa. Dista 133 anni luce e brilla 700 volte più luminosa del Sole.

Zeta Tauri: rappresenta il corno meridionale del Toro ma non è particolarmente luminosa. Questo perché è abbastanza lontana da noi, ad oltre 400 anni luce. Si tratta di una stella doppia ed ha una luminosità pari 5.700 volte quella del Sole.

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M45, l'ammasso delle Pleiadi.
Di NASA, ESA, AURA/Caltech, Palomar Observatory
The science team consists of: D. Soderblom and E. Nelan (STScI), F. Benedict and B. Arthur (U. Texas), and B. Jones (Lick Obs.)
hubblesite.org,
Pubblico dominio, wikimedia

Le Pleiadi conosciute con la sigla M45, sono forse l'ammasso aperto più famoso del cielo: la sua spettacolarità è dovuta alla sua vicinanza, circa 440 anni luce, e la presenza di stelle giovanissime, ancora avvolte dalla nebulosità in cui si sono formate. La stella principale dell'ammasso, Alcyone è la terza stella per luminosità della costellazione.


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M1, la Nebulosa Granchio
Di NASA, ESA, J. Hester and A. Loll (Arizona State University) - HubbleSite: gallery, release, Pubblico dominio, wikimedia

M1 ovvero la Nebulosa del Granchio si trova a poca distanza da Zeta Tauri: si tratta del residuo di una supernova esplosa nella nostra Galassia nel 1054. Dista 6.500 anni luce e al suo interno si trova una stella di neutroni, la prima pulsar (sorgente radio pulsante) che venne scoperta nel 1968. La stella deve avere un diametro di appena 30 km e quindi una densità spaventosa: una zolletta di zucchero costituita dal materiale della stella peserebbe circa 200 milioni tonnellate!

Emisfero nord: il Toro è visibile in prima serata da metà ottobre a fine marzo. Il momento migliore per vederla appena dopo il tramonto è metà gennaio quando si trova a sud, poco sotto allo zenit.

Emisfero sud: nell'emisfero australe è visibile nello stesso periodo rispetto all'emisfero boreale, anche se si eleva di meno sull'orizzonte: alle medie latitudini australi, verso metà gennaio, subito dopo il tramonto, la troviamo in direzione nord a circa metà strada tra lo zenit e l'orizzonte.