CARENA

La costellazione della Carena
La costellazione della Carena.
Roberto Mura - Own work,
CC BY-SA 3.0, wikimedia
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Mappa della costellazione della Carena
CC BY-SA 3.0, wikimedia

Nell'antichità esisteva una grande costellazione: era la Nave Argo, che incarnava il mito degli Argonauti condotti da Giasone, e che faceva parte delle 48 costellazioni classificate da Tolomeo. Per le sue grandi dimensioni nel 18° secolo venne però divisa in tre parti: Carena, Poppa e Vela. La Carena ospita la seconda stella per luminosità del cielo, Canopo, e oggetti del profondo cielo che la rendono una delle costellazioni più affascinanti della volta celeste.

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La costellazione della Nave Argo in un'incisione sull'Uranographia di Hevelius.
Di Johannes Hevelius - Atlas Coelestis.
Johannes Hevelius drew the constellation in Firmamentum Sobiescianum, sive Uranographia, his celestial catalogue in 1690,
Pubblico dominio, wikimedia

Le stelle della Carena sono le più meridionali di tutta la Nave Argo e quindi non possono essere osservate dall'Italia. Le prime osservazioni delle sue stelle furono quelle di Eratostene, passato alla storia per la sua interessante misurazione della circonferenza terrestre, che visitando l'Egitto fu tra i primi del mondo occidentale a vedere la stella Canopo. Nel 1843 la stella Eta della Carena ebbe un improvviso aumento della luminosità che la fece diventare più luminosa di Canopo, raggiungendo quasi la magnitudine di Sirio.

Canopo è la stella alfa, la più luminosa, la seconda del cielo dopo Sirio. Si tratta di una stella supergigante gialla che dista 312 anni luce dal Sistema Solare. Potrebbe brillare circa 20.000 volte il nostro Sole. Il suo nome sarebbe dedicato al timoniere di Menelao, ucciso da un morso di Serpente in Egitto e trasformato in stella.

Eta Carinae non ha un nome proprio ma come già detto è una delle stelle variabili più interessanti dell'intera volta celeste. Ha subito vari aumenti repentini di luminosità, e si pensa sia una stella in uno stadio evolutivo prossimo all'esplosione di supernova o addirittura di ipernova o come un pericoloso Gamma Ray Burst. Gli studi indicano che si tratti di una stella ipergigante, una delle più grandi conosciute. Possiede una compagna e brilla oltre 5 milioni di volte il nostro Sole

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La Nebulosa della Carena, la più brillante della volta celeste.
Di ESO
CC BY 4.0, wikimedia

NGC 3372 è la Nebulosa della Carena, l'ammasso di gas più brillante di tutta la volta celeste, superando in luminosità anche la Nebulosa di Orione. E' possibile osservarla con un semplice binocolo. Al suo interno si trova la stella Eta Carinae. Il diametro della nebulosa raggiunge i 260 anni luce, e dista da noi 7.500 anni luce.


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L'ammasso aperto soprannominato Pleiadi del Sud.
Di Roberto Mura di Wikipedia in italiano - Trasferito da it.wikipedia su Commons da Jacopo Werther.
Pubblico dominio, wikimedia

IC 2602 è un ammasso aperto di stelle, chiamato le Pleiadi del Sud. Come l'omologo ammasso del Toro anche questo è costituito da stelle molto giovani e dovrebbe avere un'età inferiore ai 30 milioni di anni. Dista poco meno meno di 500 anni luce dalla Terra.

Emisfero nord: la Carena è visibile unicamente dalle latitudini sotto al tropico del Cancro, cioè nella fascia compresa tra l'equatore e i 20 grandi nord circa. In prima serata la vedete tra aprile e giugno.

Emisfero sud: nell'emisfero australe la costellazione è visibile per gran parte dell'anno. Alle medie latitudini australi, tra fine aprile ed inizio maggio, subito dopo il tramonto, la troviamo ben alta sopra l'orizzonte, in direzione sud.